Trasformiamo le lacrime in sorrisi
Il confronto col tema della morte in questi giorni che ci avvicinano al
2 novembre è ancora più forte e profondo. Gli animi si incupiscono, il
ricordo di quello che è stato ci addolora, le lacrime irrorano le
nostre guance mentre ci perdiamo nello sguardo di un nostro caro attraverso
una fotografia...vorremmo toccarlo, parlargli, ma soprattutto vorremmo
sapere come sta.
Siamo esseri umani, e come tali, deboli... ci sono momenti in cui nulla
sembra darci conforto... il dolore ci domina. E' proprio in periodi
come questo che deve rafforzarsi maggiormente la nostra fede e la
certezza che la fine della vita terrena è soltanto un inizio.
"La morte non è niente". Questa frase di Sant'Agostino dovrebbe essere
scalfita nei cuori di ognuno di noi. Non dobbiamo lasciarci spaventare
dalla morte, logorarci in pensieri di ciò che è stato e che non sarà
più...Dobbiamo asciugare le nostre lacrime trasformandole in sorrisi...
dobbiamo comprendere che anche se fisicamente i nostri cari non ci sono
più, essi continuano a vivere dentro di noi. Se ci sforziamo, con gli
occhi dell'anima riusciamo a vederli al nostro fianco.
Bisogna riuscire ad andare oltre l'apparenza della carne, per penetrare
la profondità della verità che non è su questa terra, ma, come ci ha
insegnato Gesù, è nel Regno dell'Eterno. Il nostro sguardo deve
proiettarsi oltre la materia... oltre una lapide con una foto... oltre i
fiori... oltre quell'umano dolore che non vuole passare... solo così potremo
cogliere l'essenza della vita, che attraverso la morte viene
santificata ed innalzata verso l'infinito Amore della contemplazione di Dio.
In questi giorni proviamo ad allontanare la tristezza dai nostri
cuori... Rechiamoci al cimitero con uno spirito diverso. Oltre ai fiori,
portiamo ai nostri cari i nostri sorrisi, le nostre preghiere, ma
soprattutto la nostra pace.
Alimentiamo di positività quella "celeste corrispondenza di amorosi
sensi" che ci spinge alla ricerca di un contatto con chi non c'è più.
Lo so, non è facile. La nostra condizione di creature deboli ci
incatena alla terra ed alle sue leggi basate sulla concretezza sensorialmente
percepibile dei corpi. Abbiamo però la possibilità di divincolarci da
queste catene, attraverso il Crocifisso e ciò che Esso rappresenta: la
sconfitta della morte e la promessa della vita eterna. Partiamo da
questa certezza... solo così la morte ci farà meno paura.
Maria Maistrini
Calendario liturgico
Eb 5,7-9; Sal 30; Gv 19,25-27cliccaqui
. Immacolata Maria Bella, fulgida stella che all’orizzonte appari coi Tuoi fari di luce nella notte fonda, quando un Tuo figlio Ti invoca:«O Madonna, speranza mia», Tu che sei Madre del Divino, ascolta la mia preghiera. Vorrei poggiar il capo sul Tuo sen virgineo, e con le mie braccia stringerTi al petto, come un giorno Tu stringesti il Diletto, Pastor dell’immenso gregge. Bella, assisa sul trono d’un mondo immenso, denso d’amarezza, nell’ebbrezza della Tua Potenza, o Maria, vita mia Tu sei. Il Tuo Cuor di sofferenza pieno, invita il figliol a prostrarsi ai Tuoi piè in riverentia e affetto. Donna dai lineamenti dolci e soavi, che tieni nelle mani le chiavi del Regno dei Cieli, conserva un posto anche a me e a tutti quelli che hanno servito il Tuo Figlio Gesù. Guarda a questa terra intrisa di sangue che langue alla ricerca di pace, e provvedi con la Tua tenerezza, mentre volgi i Tuoi dolci occhi di lacrime pieni. Proteggi il peccator pentito, e col Tuo dito segnalo al Tuo Figliol che il mondo regge perché anch’egli fa parte del Suo gregge. Sorella dei naufraghi, potente liberatrice degli ossessi, forze dei tribolati, speranza dei carcerati, ultimo rifugio dei disperati, veglia, o messaggera d’Amore, Immacolata più di un fiore. Nel silenzioso deserto diffondi il Tuo profumo quasi a dar vita al nulla di quel luogo solitario dove Tu, qual vegliardo, custodisci fin nelle estremità della sua esistenza. Maria, Nome dolce e soave, sii benedetta. Tu, la concepita senza peccato perché sei la Madre del Dio vivente che a noi s’è dato qual cibo per ristorar le ossa fredde ed intirizzite. Coprici col Tuo manto, gran Regina, perché dalla sera alla mattina, vogliamo stare appresso a Te perché sei nostra Madre.
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