Voglio parlarvi di un angelo che ho incontrato sul mio cammino ed è rimasto sempre al mio fianco... ha un nome stupendo! "Bruno" ...nel suo nome è racchiuso la bontà, la ragione, la unicità, la naturalezza e l'onestà.
E' un documento, una testimonianza d'amore , è fede vissuta concretamente.
E' facile parlare della Croce quando non la si sperimenta, io la vivo giorno per giorno, è la mia fede, mi fa spostare le montagne, i macigni che albergano nel mio cuore.
La Passione di Gesù
I soldati si avvicinano a Gesù, lo prendono con violenza, lo trascinano fuori dal pretorio e preparano la sua crocifissione; quindi lo riportano di nuovo nel cortile dove prima è stato flagellato, poi lo rivestono di porpora e gli mostrano la Croce.
Ma Gesù non potendo aprire i Suoi meravigliosi occhi perchè doloranti per il tormento delle spine, gli infami gli sollevano le palpebre perchè Egli possa vedere dinanzi a se il Suo olocausto.
Quando medito la via della Croce non posso fare a meno di pensare anche a quella che ha dovuto percorrere il mio amato sposo. Penso i tormenti che ha dovuto patire, la paura e l'angoscia che gli sono stati compagni di viaggio, il baratro, il buio e la solitudine. Il suo bellissmo volto completamente deformato, i suoi occhi luminosi tumefatti, il suo grido di dolore. Alla mente si mescolano le scene del Calvario di Gesù con quelle di Bruno (mio marito). Gesù cade diverse volte, ed oppresso dal peso della Croce, stanco per i patimenti sofferti e sfinito per la eccessiva perdita di sangue, trema in tutto il Suo tormentato corpo e cade con la faccia per terra. Bruno massacrato dal peso dei massi che gli cadono addosso, trema e cade con la faccia per terra (a quaranta metri di profondità). Gesù appena riesce a rimettersi in piedi ed aperto gli occhi per la forza dello stesso spasimo, ecco che si incontra con lo sguardo dell'afflittissima Sua Madre, che fattasi strada tra la folla lo contempla, ed in quei sguardi penetra tutta la forza del loro amore e del loro ineffabile dolore. O Gesù mio se avessi potuto anch'io aiutarTi a portare la pesante Croce e quella del mio amato sposo. Mi consola il fatto che Tu ti sei caricato il peso di tutti i peccati del mondo e quando la Tua Croce bagnata dal Tuo preziosissimo Sangue viene poggiata sulle spalle del Cireneo, sono sicura che in quell'attimo Tu hai sollevato il macigno dal corpo di Bruno e hai preso su di Te tutta la mia e la sua sofferenza. Quella sofferenza e quel vuoto che mi hanno condotta a Te e mi hanno fatto comprendere ed apprezzare la grandezza degli eterni beni del Cielo.
Maria Maistrini